121 articoli di Bruno Cancellieri
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2020-12-30
Giudicare implica prendere posizione a favore o a sfavore di certe idee e delle persone che le diffondono. Purtroppo La maggior parte della gente giudica e prende posizione, non giudica e non prende posizione, semplicemente adottando i giudizi e le posizioni, i non giudizi e le non prese di posizione, della maggioranza delle persone della cui cooperazione ha bisogno. Le conseguenze di questo fenomeno sono sotto gli occhi di tutti.2020-09-06
Da bambino ho imparato che l'amore e la stima che ottenevo dai miei genitori erano condizionati ad un certo mio comportamento. Quel comportamento è così diventato per me un modello di virtù, in quanto mezzo per ottenere amore e stima. Da grande continuo in parte a comportarmi in quel modo sperando in una ricompensa affettiva, ma i miei genitori non ci sono più, e i miei coetanei non sono disposti a premiarmi per quel comportamento.2023-12-11
L'etica è basata sul giudizio morale, ovvero sul giudicare se un'azione o un'intenzione è buona o cattiva. Se non giudichiamo gli altri e noi stessi, non applichiamo l'etica, e un'etica non applicata non serve a nulla. Quindi giudicare è un dovere morale. Dunque sospendere il giudizio morale è immorale, o amorale. Il problema allora è giudicare correttamente, con giustizia, con equità, non astenersi dal giudicare (a mio avviso).2016-05-14
In ogni visione del mondo e sistema di valori c'è un'etica ed un'estetica che qualificano ogni persona come più o meno buona, giusta, bella. Ogni essere umano adotta una visione del mondo e un sistema di valori in cui la propria persona è giusta, accettabile, amabile, attraente, apprezzabile, ed è ostile ad ogni visione del mondo e sistema di valori in cui la propria persona è ingiusta, inaccettabile, detestabile, repellente, disprezzabile.2023-04-09
Abbiamo bisogno di sentirci uniti da una reciproca approvazione e benevolenza. Scambiarsi gli auguri di buone feste ci illude in tal senso, ma l'illusione dura poche ore e poi ci sentiamo di nuovo disuniti. Per farci sentire davvero uniti, è necessario qualcosa di più sostanziale e concreto, e precisamente la condivisione di certi valori intellettuali, morali ed estetici, cosa impossibile senza l'appartenenza ad una stessa comunità filosofica.2023-05-21
Il significato e il valore di ogni cosa sono sempre soggettivi.Infatti, nessuna cosa ha un significato e un valore in sé, se è vero che solo degli agenti viventi senzienti possono assegnare significati e valori alle forme e alle cose che percepiscono.
Ne consegue che una stessa cosa può avere significati e valori diversi per diverse persone. Questo safrebbe vero anche se il 99% della gente assegnasse lo stesso significato e valore ad una stessa cosa.
2020-08-15
Tutto quello che dite o scrivete può essere usato contro di voi, per esempio, per classificarvi come mediocri, stupidi, ingenui, utopisti, razzisti, cattivi, ignoranti, arroganti, presuntuosi, pignoli, perfezionisti, aggressivi, offensivi, freddi, senza sentimenti, senza empatia, megalomani, opportunisti, bugiardi, incapaci, perdenti, di cattivo gusto ecc. Fate perciò attenzione a ciò che dite e scrivete, e soprattutto alle personalità di chi vi ascolta e vi legge.2023-03-17
In certi messaggi, il ricevente legge o interpreta valutazioni, anche quando non erano nelle intenzione del mittente.Dal messaggio, il ricevente cerca di capire come il mittente valuta se stesso, come valuta gli altri, e in particolare come valuta il destinatario del messaggio stesso.
Infatti, la reazione emotiva e cognitiva al messaggio da parte del ricevente dipende molto dalla propria condivisione o dal proprio rifiuto dalle presunte valutazioni in esso contenute.
2019-12-20
Non possiamo evitare il giudizio altrui come non possiamo non giudicare. Il giudizio può essere più o meno realistico, più o meno fondato, più o meno consapevole, più o meno onesto. Possiamo anche non vedere ciò che ci disturba, cosa che comunque avviene inconsciamente e involontariamente. Per questo considero l'invito a non giudicare un nonsenso. Io inviterei piuttosto a migliorare il proprio giudizio attraverso una migliore e più ampia conoscenza della natura umana.2024-12-05
La ricerca di una valutazione positiva della propria persona da parte degli altri, la più positiva possibile, è un'importante chiave di comprensione del comportamento umano.In altre parole, se volete comprendere una situazione sociale, chiedetevi quali sono le dinamiche di valutazione tra gli attori che agiscono nella situazione stessa, ovvero chi valuta chi (ognuno valuta ogni altro e si sente valutato da ogni altro), secondo quali criteri e con quali conseguenze gerarchiche.
2021-07-02
“Io non critico e non voglio essere criticato”. Ho sentito questa frase, o qualcosa di simile, molte volte. Credo che rispecchi un atteggiamento molto diffuso, che non riesco a trattenermi dal criticare negativamente.La critica è il motore del progresso civile e il fondamento della morale. Se nessuno criticasse il comportamento altrui vivremmo in uno stato di totale immoralità, anarchia e ignoranza.
2020-03-29
La maggior parte delle cose che sento dire (al di fuori delle notizie scientifiche ed economiche) è inutile, falsa, tendenziosa, illusoria, infondata, infalsificabile, fuorviante, incompleta, insufficiente o nociva, ma può favorire la socializzazione, l'autostima e la popolarità di chi parla. Tuttavia non conviene che io lo faccia notare ogni volta. Otterrei solo di passare per arrogante e di rendermi antipatico. Perciò il più delle volte mi limito ad ascoltare ed evito di commentare.2023-06-02
Gli altri mi valutano (in funzione dei loro interessi) per ogni cosa che faccio e che non faccio, che dico e che non dico, che penso e che non penso, che sento e che non sento, sia quando io sono in compagnia, sia quando sono solo.Allo stesso tempo io valuto gli altri (in funzione dei miei interessi) per ogni cosa che fanno e che non fanno, che dicono e che non dicono, che pensano e che non pensano, che sentono e che non sentono, sia quando essi sono in compagnia, sia quando sono soli.
2023-06-02
Gli altri mi valutano (in funzione dei loro interessi) per ogni cosa che faccio e che non faccio, che dico e che non dico, che penso e che non penso, che sento e che non sento, sia quando io sono in compagnia, sia quando sono solo.Allo stesso tempo io valuto gli altri (in funzione dei miei interessi) per ogni cosa che fanno e che non fanno, che dicono e che non dicono, che pensano e che non pensano, che sentono e che non sentono, sia quando essi sono in compagnia, sia quando sono soli.
2021-07-16
Io penso che la sistematica o prolungata sospensione del giudizio (intellettuale e morale) pubblicamente espresso, sempre più in voga a tutti i livelli, sia una delle principali cause del declino (intellettuale e morale) della nostra civiltà. Siamo passati da un estremo all'altro, da un moralismo becero e bigotto ad un amoralismo sistematico, cioè all'idolatria della libertà di fare e di non fare, di pensare e di non pensare, di dire e di non dire, quello che ci pare, insomma, di farci solo i fatti nostri.2022-06-21
La nostra mente tende a dare giudizi di valore in modo ternario e senza misura, nel senso che una cosa viene solitamente giudicata come (1) indifferente, oppure (2) buona, oppure (3) cattiva, mentre in realtà ogni cosa può essere in una certa misura indifferente, in una certa misura buona e in una certa misura cattiva, e le misure possono cambiare a seconda delle circostanze. Gli umani, infatti, si differenziano anche per la capacità, più o meno grande, di giudicare con misura, cioè relativamente e non assolutamente.2022-06-21
La nostra mente tende a dare giudizi di valore in modo ternario e senza misura, nel senso che una cosa viene solitamente giudicata come (1) indifferente, oppure (2) buona, oppure (3) cattiva, mentre in realtà ogni cosa può essere in una certa misura indifferente, in una certa misura buona e in una certa misura cattiva, e le misure possono cambiare a seconda delle circostanze. Gli umani, infatti, si differenziano anche per la capacità, più o meno grande, di giudicare con misura, cioè relativamente e non assolutamente.2020-03-18
La maggioranza degli esseri umani tende a difendere, confermare, giustificare, affermare, condividere la propria visione del mondo e di se stessi, ed evita con qualsiasi pretesto ogni occasione di metterla in discussione, come si evitano i grandi pericoli, come se quella visione, che coincide con la propria personalità, fosse una barca che rischierebbe di affondare se si avventurasse in acque sconosciute, fuori da un porto sicuro in cui le onde della critica, ovvero del giudizio intellettuale e morale, non possono entrare.2023-03-26
Il valore di una cosa o persona per una persona è il grado della sua desiderabilità per la persona stessa.Il prezzo di una cosa o di una persona per una persona riflette il valore che il proprietario della cosa o persona gli attribuisce ed è ciò che esso chiede in cambio per concederla.
Il costo di una cosa o di una persona per una persona è lo sforzo necessario per ottenerla, e dipende dal suo prezzo.
Se il costo di una cosa o persona è più alto del suo valore per una persona, allora questa vi rinuncia perché non ne vale la pena.
2019-07-19
Sospendere il giudizio a volte conviene non perché certe persone non siano meritevoli di un giudizio negativo, ma perché un giudizio negativo ci condiziona emotivamente e rende più difficili le interazioni con le persone che giudichiamo, favorendo una reciproca ostilità.È perciò a volte utile, dopo aver "provato" o "deliberato" un giudizio negativo verso una certa persona o una certa categoria di persone, immaginare che quel giudizio si sia neutralizzato. Questo ci renderà più socievoli e pacifici verso le persone oggetto del nostro giudizio.
2020-05-25
Ognuno desidera ardentemente essere approvato e apprezzato per come è, con tutte le sue virtù e tutti i suoi difetti. Ma come facciamo ad approvare e ad apprezzare persone che non ci piacciono? Persone la cui stupidità, ignoranza e/o cattiveria ci lasciano sgomenti? Questo è un grande problema dell'umanità. Potremmo chiudere gli occhi per non vedere i difetti altrui (così come li chiudiamo per non vedere i nostri) ma come possiamo vivere eticamente e progredire socialmente se non vediamo il male in noi e negli altri, e se consideriamo tutti ugualmente buoni e bravi?2017-09-20
Per capire un fenomeno sociale ovvero il comportamento di un individuo o di un gruppo, è indispensabile sospendere qualunque giudizio etico o estetico, perché esso potrebbe nuocere all'oggettività e imparzialità dell'osservazione. Tuttavia, dopo la comprensione, grazie alla comprensione e in funzione di essa, è giusto e opportuno esercitare il giudizio etico ed estetico appropriato nei confronti di quanto compreso, perché lo scopo dell'osservazione e della comprensione è proprio il giudizio positivo o negativo. Perché il giudizio serve ad orientare il nostro comportamento.2019-03-31
Criticare le religioni è molto pericoloso perché ci sono tante persone che non sanno distinguere la critica dall’offesa e considerano la critica religiosa sempre e comunque offensiva.La faccenda è paradossale in quanto i primi a criticare chi la pensa diversamente in materia religiosa sono proprio le persone religiose. Infatti in ogni religione è implicita, costituzionalmente, la critica verso i non credenti, che nel migliore dei casi sono considerati persone spiritualmente povere, nel peggiore pericolosi immorali e asociali da reprimere o sopprimere.
2023-06-19
Ogni umano ha bisogno di essere accettato come membro di una comunità per lui congeniale, in un ruolo e un livello gerarchico corrispondenti alla propria autostima.Quando la stima ottenuta da una persona è inferiore alla propria autostima, si genera un'ostilità tra colui che si sente sottostimato e il sottostimatore, ostilità che comporta una crescente svalutazione reciproca.
Se la discordanza di valutazioni non viene risolta, eventualmente con l'intervento di altre persone, colui che si sente sottostimato può essere indotto ad abbandonare la comunità da cui desiderava essere accettato.
2023-03-24
Qualche settimana fa ho avuto una specie di illuminazione o rivelazione: ho capito che il concetto di valore, unito sistematicamente a quello di valutazione, possono costituire una chiave di comprensione di gran parte dei comportamenti umani sociali e interpersonali, altrimenti inspiegabili. In particolare ho scoperto un'importante relazione tra il valore che un individuo dà alle cose e alle persone e il valore che gli altri gli conferiscono e conferiscono a se stessi in quanto persone. Inoltre il concetto di valore personale è essenziale nella competizione e nella costituzione delle gerarchie sociali.2021-07-26
Un giudizio spregiativo (intellettuale, etico o estetico) fa male a chi ne è oggetto, lo offende. Perché? Perché ogni umano dipende dall'apprezzamento altrui, senza cui non è possibile una cooperazione non violenta. Una buona reputazione è infatti un bene importantissimo, vitale, che ognuno cerca difendere il più possibile. Perciò quando qualcuno dice qualcosa che nuoce alla nostra reputazione, reagiamo come se fossimo oggetto di un'aggressione fisica, e se non abbiamo argomenti credibili per difendere la nostra reputazione, non ci resta che l'attacco e/o la fuga.2020-04-16
La gente parla, parla, parla. A quale scopo? Secondo me lo fa soprattutto per socializzare, per fare comunità, per condividere qualcosa, non importa cosa. Per stare in compagnia, per sfoggiare la propria “normalità”, cioè la propria dignità sociale, e per dimostrare di meritare il proprio status.A volte la gente parla anche per per scambiare beni e servizi, per cambiare la società e la natura, per fare dei fatti, ma questo genere discorsi è largamente minoritario e a molti dà anche fastidio, specialmente a coloro che non amano i cambiamenti di stato, di gerarchie e di valori.
2024-01-30
Se la preoccupazione principale di un essere umano è il modo in cui gli altri lo valutano, allora egli ha due scelte strategiche da perseguire. La prima è scegliere come comportarsi con le persone con cui interagisce abitualmente, in modo da ottenere o mantenere valutazioni migliori. La seconda è scegliere altre persone con cui interagire, in modo da ottenere valutazioni migliori. In entrambi i casi i costi per l’ottenimento delle valutazioni dovrebbero essere sostenibili.Insomma, per ottenere o mantenere valutazioni migliori, si tratta di migliorare il proprio comportamento o le proprie compagnie, o entrambe le cose.
2017-04-06
Ci sono persone che considerano il pensiero critico, cioè il giudicare, la causa principale dei mali del mondo, in quanto un'eccessiva razionalità inibirebbe la capacità di amare, l'empatia e il senso della collettività. Secondo me questa idea è un tentativo di fare di necessità virtù da parte delle persone incapaci di pensiero critico e timorose di essere giudicate per le proprie (in)capacità intellettuali e morali. Io credo invece che non dobbiamo pensare meno, ma pensare meglio, non dobbiamo criticare meno, ma criticare meglio e così facendo la capacità di amare, l'empatia, il senso della collettività ne guadagnerebbero.2019-05-16
Siamo governati da algoritmi biologici autoapprendenti che valutano e prevedono (inconsciamente e automaticamente), per ogni ipotesi di azione, relazione, evento e cognizione, aspetti quali: piacere, dolore, costi, benefici, fattibilità, valenza sociale, probabilità, necessità ecc.In altre parole, questi algoritmi calcolano costantemente valori, potenzialità, poteri e doveri relativamente ad ogni forma o idea oggetto della nostra attenzione o considerazione.
Le nostre scelte, decisioni, motivazioni, risposte e azioni (conscie e inconscie, volontarie e involontarie) dipendono dai risultati di tali calcoli.
2018-05-29
E' interessante il fatto che, a volte, quando esprimo un giudizio morale negativo verso qualcuno o qualche categoria di persone, io venga accusato di voler sopprimere le persone che giudico male, come farebbe un nazista. Come se il giudicare comportasse automaticamente la condanna e l'esecuzione della pena. Molto interessante come fenomeno cognitivo e antropologico.Tanto per chiarire: se io penso che una persona sia nociva, non significa che io ritenga giusto, opportuno o necessario rinchiuderla o limitarla in qualche modo. Io rispetto i diritti umani in generale, anche quelli di coloro che considero (a mio avviso) "nocivi".
2015-04-08
Ci sono persone la cui autostima dipende totalmente dai giudizi, apprezzamenti e attenzioni da parte delle persone che le circondano. In realtà queste persone non hanno una vera autostima e basta poco per deprimerle o farle sentire offese. Basta una critica, una mancanza di attenzione per scatenare la loro rabbia o disperazione. La vera autostima non può venire dagli altri, ma da se stessi, dalla propria visione di sé e del mondo, dai propri principi intellettuali ed etici, che dovrebbero essere basati su una cultura aperta e universale più che sulle esperienze fatte con le particolari persone che la sorte ci ha fatto incontrare.2021-02-05
Quasi ogni persona sa cosa le piace e cosa non le piace, e tende a giustificare come normali, sani e leciti i propri piaceri e dispiaceri. Pochissimi si chiedono perché a loro certe cose piacciano e certe altre non piacciono, se tali piaceri e dispiaceri sono sani o morbosi e se, e come, potrebbero essere migliorati o corretti. Tali domande sono (o dovrebbero essere) oggetto della psicologia. Tuttavia, siccome ai più non interessa mettere in discussione i propri piaceri e dispiaceri, o hanno timore di farlo, ai più non piace la psicologia, e la considerano una minaccia per la propria buona reputazione.2016-02-13
Ci sono persone che giudicano (male) chi giudica, io invece giudico (male) chi non giudica. Credo che la critica sia il motore del progresso umano (non quello tecnologico ma quello umanistico), anche se non esiste una verità oggettiva. In ogni caso, anche chi crede e afferma di non giudicare, inconsciamente giudica, e come! Il non giudizio è una pia illusione della coscienza presuntuosa che crede di comandare ignorando che a comandare è qualcun altro, perché non siamo padroni in casa. Che poi la superiorità morale non esista è un'altra pia illusione (a mio modesto avviso). Comunque, viva la libertà di giudicare e di giudicare i giudici.2016-10-22
Inferiorità, moralismo, misantropia, antipatia. Potrebbe essere una catena di cause ed effetti. A partire da una inferiorità oggettiva o percepita, possiamo diventare moralisti per cercare di arginare la prevaricazione dei forti sui più deboli o per compensare una inferiorità fisica o sociale con una superiorità morale o intellettuale. Dal moralismo è facile passare alla misantropia dato che quasi tutti gli esseri umani si comportano egoisticamente e ingiustamente nei confronti del prossimo. E il moralista e il misantropo si rendono fatalmente antipatici agli occhi delle persone che essi condannano o disprezzano direttamente o indirettamente.2020-03-09
A mio parere non esistono valori assoluti dato che i valori dipendono dai fini e questi non sono universali. Infatti ognuno può avere fini più o meno diversi da quelli altrui. Di conseguenza, ognuno ha il diritto di ritenere i propri valori più validi di quelli altrui (rispetto ai propri fini), ma non quello di imporre i propri valori o di sanzionare quelli altrui, a meno che non contravvengano leggi stabilite democraticamente. Riassumendo, dobbiamo considerare innanzitutto i fini, poi i valori come strategie per raggiungere i primi. Perciò prima di discutere di valori occorre discutere di fini. Tuttavia molti non sanno distinguere tra valori e fini.2020-02-29
Una delle cose più irritanti, indisponenti e insopportabili per un essere umano è la percezione che qualcuno si ritenga superiore a lui. Questo fatto è causa di almeno tre inconvenienti: il primo è che chi vuole insegnare qualcosa agli altri deve fingere di non essere superiore a loro sebbene lo sia almeno nella materia d'insegnamento, altrimenti non avrebbe nulla da insegnare loro; il secondo è che l'uomo non impara nulla da coloro che non nascondono la propria superiorità, restando così ignoranti; il terzo è che l'uomo non cerca di superare se stesso perché se lo facesse supererebbe anche qualcun altro, e questo guasterebbe i suoi rapporti con le persone superate.2021-03-16
Ben nascoste nel profondo della nostra psiche, tra le tante nostre motivazioni ci possono anche essere tendenze sadistiche, che emergono senza freni di fronte a comportamenti criminali da parte di cerrte persone, come, ad esempio, in casi di pedofilia, di corruzione e di sadismo.Infatti, i criminali più odiosi suscitano in molti di noi il desiderio di imporre loro punizioni violente, che li facciano soffrire il più possibile. Naturalmente diremo che la punizione serve come deterrente sia per i criminali stessi, sia per altre persone tentate da simili comportamenti. Tuttavia dietro tale giustificazione si può nascondere il piacere di infliggere sofferenze ad altri esseri umani.
2023-03-18
Ogni opera culturale (letteraria, teatrale, cinematografica, artistica ecc.) attribuisce implicitamente valori positivi o negativi a certi personaggi o categorie di persone, in modo più o mento drastico, raffinato, sfumato o ambiguo.Tale attribuzione di valori e disvalori è ciò che inconsciamente più intereressa il visitatore (lettore, spettatore) dell'opera, il quale, mediante essa, può valutare se stesso in base alla somiglianza del proprio carattere con quello dei diversi personaggi, e in base alla propria appartenenza alle categorie a cui i diversi personaggi appartengono.
In altre parole, il lettore/spettatore cerca se stesso e la propria valutazione nell'opera visitata.
2019-11-02
Per interrompere l’escalation circolare del disprezzo reciproco, può accadere che si rimuova dalla coscienza il proprio disprezzo per l’altro. Ma il disprezzo, anche se rimosso e negato, continua sotterraneamente a produrre i suoi effetti.Un'altra soluzione per ottenere la pace è quella di perdere la capacità critica e di non vedere più il male commesso dall'altro, o di vedere il bene nel male altrui. Infatti se non vediamo più il male che qualcuno compie, non abbiamo più motivo di condannarlo, né di temere la vendetta del condannato.
Una ulteriore soluzione è quella di imitare il male altrui in modo da stabilire una partita morale tale da rendere qualunque condanna non applicabile.
2021-09-18
Ognuno di noi vorrebbe che gli altri riconoscessero la superiorità della propria forza, della propria intelligenza, delle propria abilità, delle proprie conoscenze, della propria bellezza e/o della propria bontà, innocenza e conformità alle norme sociali.Questo desiderio è destinato ad essere dolorosamente frustrato per la maggioranza di noi, giacché la superiorità di uno implica l'inferiorità di un altro.
Tuttavia il progresso umano, sia quello tecnico che quello intellettuale e quello morale, è dovuto proprio alla ricerca di tali riconoscimenti, cioè alla motivazione a superare gli altri nelle diverse virtù.
2018-02-24
Per quanto mi riguarda, il bisogno di criticare nasce dall'idea che, al di fuori del pensiero scientifico, il quale si autolimita e si autocritica in continuazione, l'uomo abbia creduto e creda ancora in tante falsità, come ritenere completa una verità incompleta o confondere la mappa col territorio. Criticare per me non significa "la mia idea è più giusta della tua", ma "la tua idea è infondata, incompleta o inadeguata rispetto alla soddisfazione dei bisogni umani, miei e altrui". Criticare per me significa anche difendersi dai continui attacchi di chi vorrebbe farci credere cose contro i nostri interessi, per favorire quelli di qualche autorità politica, economica, religiosa, culturale o accademica.2021-07-02
Non possiamo non criticare (positivamente o negativamente) ciò che ci viene detto.Infatti, se uno ci dice una certa cosa e noi la ignoriamo, nel senso che non rispondiamo con un apprezzamento positivo esplicito o implicito, è come se dicessimo che quella cosa non ci interessa, che non ha valore per noi, insomma, che non valeva la pena di dircela. Ignorare un'affermazione equivale dunque a criticarla negativamente, a svalutarla.
Dunque se non vogliamo che il nostro interlocutore interpreti la nostra mancanza di feedback come una critica negativa, dobbiamo rispondere con un apprezzamento positivo, anche se pensiamo che che ciò che abbiamo ascoltato non meriti di essere apprezzato.
Tutto ciò è stressante.
2017-09-17
In una biblioteca tutti i libri hanno la stessa dignità in quanto libri, ma i loro contenuti, in quanto strumenti per capire la realtà e la natura umana, hanno un valore alquanto diverso tra loro.In tal senso, su ogni mille di libri ce n'è forse uno che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme, senza contare che molti libri, anche di grande successo, come la Bibbia e altri di contenuto religioso, sono pieni di falsità più o meno pericolose.
Il problema è che non vi sono classifiche universalmente riconosciute sul valore relativo dei libri a nostra disposizione per cui ognuno di noi deve faticosamente orientarsi tra l'immensa offerta disponibile cercando di individuare i libri di maggior valore.
2023-03-24
Secondo me la realtà di una cosa, vale a dire la sua essenza, le sue qualità, e i sui valori consistono nelle sue capacità di interazione, cioè nei modi, nei meccanismi e nelle logiche con cui può interagire (= agire e/o reagire, scambiare informazioni e/o energie) con il resto del mondo.Una cosa che non può interagire in nessun modo con altre cose non può esistere, nel senso che non è possibile conoscerla, né misurarla, né comunicare con essa. La possiamo solo immaginare, e infatti immaginiamo tante cose inesistenti. Per questo io sono contrario al concetto di "ontologia", di "essere in sé" e di "valore in sé".
Non possiamo conoscere le cose in sé, ma solo le interazioni tra le cose. L'ho imparato da Gregory Bateson.
2019-10-22
Sia l'Antico che il Nuovo testamento contengono affermazioni sagge e altre stolte, verità e falsità, dolcezze e orrori. L'errore è pensare che questi testi siano completamente buoni o completamente cattivi, completamente veri o completamente falsi, completamente giusti o completamente sbagliati. L'importante è saper distinguere cosa c'è di buono, cosa di cattivo e cosa di irrilevante; cosa di giusto e cosa di sbagliato, ovvero di ingiusto. Ma purtroppo il sacro non si può mettere in discussione, non si può criticare, non si può esaminare razionalmente, richiede la "fede", e allora si prende per buono anche ciò che è cattivo, si finisce per giustificare cose sbagliate, per "interpretare" in senso positivo anche ciò che è negativo.2018-04-02
In natura, nessuna cosa ha un nome, né un significato né un valore indipendentemente dagli uomini. Sono questi che danno alle cose nomi, significati e valori come loro conviene, diversi da cultura a cultura, e perciò nomi, significati e valori possono cambiare, ovvero sono sempre relativi. Ciò che invece in natura esiste indipendentemente dagli uomini sono le strutture fisiche e biologiche, che definiscono le relazioni e interazioni tra le parti che costituiscono i sistemi viventi e non viventi ai vari livelli strutturali. A differenza dei nomi, significati e valori, che sono sempre relativi, si può dunque affermare che le strutture fisiche e biologiche siano assolute, e che tutto ciò che avviene dipende da esse, ovvero è relativo ad esse.2024-12-05
Le valutazioni non sono fini a se stesse, ma servono a determinare comportamenti e rapporti nei confronti delle cose e persone valutate.Infatti una diretta conseguenza delle valutazioni interpersonali sono le gerarchie di potere, laddove chi riscuote le valutazioni migliori occupa le posizioni gerarchiche più alte e costituisce un modello di comportamento in senso politico, morale e/o estetico.
Oltre alle gerarchie di potere, le valutazioni danno luogo a gerarchie di valori riferite a oggetti concreti e astratti, concetti, forme, narrazioni, metodi, classi etc. Tali gerarchie di valori possono essere più o meno condivise tra le persone e, in quanto oggetti di condivisione, possono assumere un valore sociale sovrapposto al valore intrinseco.
2022-09-11
Vi fate mai domande come queste: quanto valgo? Per chi valgo? Per chi non valgo? Perché valgo? Perché non valgo? Chi vale di più? Io credo che la nostra felicità dipende anche dalle risposte che diamo a tali domande. Infatti lo status sociale (così importante per ognuno di noi) coincide, a mio avviso, col valore che gli altri ci attribuiscono, e il nostro valore (passato, presente e potenziale) coincide con il bene che abbiamo fatto, che stiamo facendo e che possiamo fare ad altre persone. Fare del bene ad una persona significa farla sentire bene, ovvero contribuire alla soddisfazione dei suoi bisogni, e a tale fine dobbiamo conoscere i bisogni altrui. Quanto li conosciamo? Quando e quanto li prendiamo in considerazione? Quanto ci diamo da fare per soddisfarli?2024-11-29
Per quanto ho imparato dalle mie letture, ricerche e riflessioni psicologiche, suppongo che in ogni essere umano, senza eccezioni, ci sia una tendenza a giudicare moralmente ogni altro (più o meno positivamente o negativamente), ma questo giudicare è spesso rimosso e negato (in senso psicoanalitico), in quanto esprimere un giudizio morale può essere socialmente pericoloso e ritorcersi contro il giudicante. Io lo chiamo in tal caso "criptogiudizio morale". Analizzando il linguaggio con una certa chiave di comprensione è possibile rilevarlo, anche se ben nascosto.
Secondo me dobbiamo avere il coraggio di esprimere giudizi morali esplicitamente, quando può essere è utile, ma il giudizio deve essere misurato e fondato sui fatti, non sulle presunte intenzioni.